Le tre intelligenze (di cui abbiamo già parlato molto spesso, per esempio qui) convivono sempre all’interno di un individuo, integrandosi e alternandosi in base alle loro funzioni e al contesto. C’è sempre, però, una delle tre, o una combinazione tra le tre, che tende ad avere una prevalenza fisiologica sulle altre, a seconda dell’individuo. Vediamo come si traduce in pratica tutto questo e qualche consiglio per vivere meglio l’emergenza, da soli o in relazione ai nostri compagni di quarantena. Leggiamo con un po’ di auto-ironia perché prendersi un po’ in giro in questo momento può fare davvero bene.
L’istintuale e il Coronavirus
L’istintuale se la sta vivendo maluccio, questa faccenda della limitazione di libertà, inutile negarlo.
Un istintuale vede nel movimento e nella libertà stessa una condizione imprescindibile alla propria felicità. Vuole sempre sentirsi padrone della propria vita, libero di decidere dove andare e cosa fare. Odia le imposizioni e le costrizioni e mal tollera anche qualsiasi tipo di comando dall’alto. Una gioia, insomma, dover restare in casa inattivi perché imposto dalla legge!
Niente di strano se durante l’isolamento, lo vediamo allenarsi tre o quattro volte al giorno e intanto presidiare cinque call conference contemporaneamente, per sentirsi attivo quel minimo che gli sembri accettabile, alla ricerca di soluzioni per vincere questa situazione.
Cosa dovrebbe fare un istintuale in questa condizione di emergenza?
Il mio consiglio spassionato in questo periodo, per ogni istintuale che freme e si sente in gabbia e che sente di essere vicino all’esplosione o all’implosione, è di cogliere l’opportunità di “fermarsi” imparando l’arte della meditazione, pratica che per altro dovrebbe accompagnarlo sempre in quanto armonizza l’iperattività che lo accompagna.
Perché meditare?
Perché la meditazione è la strada dell’evoluzione più efficace per questa intelligenza.
Staccarsi dal materiale, tendere a un’empatia più elevata, spingersi nella centratura e radicarsi al momento attuale con profondità. Per godersi il presente, a prescindere dai risultati che porta, e smettere di “sopportarlo” a mala pena.
Cosa fare se si convive con un istintuale?
Se il nostro partner, un nostro familiare, o un coinquilino è un istintuale, dobbiamo armarci di una grande scorta di pazienza. Grande.
Non possiamo fare moltissimo per aiutarli direttamente: dovranno tenersi occupati e cercare di trovare un equilibrio interno. Possiamo dare loro cose da fare, aggiustare, risolvere.
Più sono felicemente attivi, più facile sarà per noi evitare che la situazione si incendi. Gli istintuali hanno un temperamento focoso in tempo di pace: prepariamoci a un’esasperazione di questa loro “simpatica” caratteristica e cerchiamo di comprendere che fa parte della loro natura. Ovviamente nei limiti del tollerabile!
La civiltà è la gestione intelligente delle emozioni umane
Jim Rohn
Il relazionale e il Coronavirus
La limitazione dei rapporti umani e dei contatti fisici è un dispetto indicibile per ogni individuo con prevalenza relazionale.
Gli mancherà lo scambio di opinioni continuo, il potersi guardare negli occhi anche mentre si decide che tipo di carta acquistare per la stampante in ufficio. Lo vedrete fare call conference anche con gli amici delle elementari che non vede e non sente da trent’anni e parteciperà a ogni flash-mob dal balcone con il trasporto che dedicherebbe al matrimonio del proprio cugino preferito.
Cosa dovrebbe fare un relazionale in questa condizione di emergenza?
Usare la tecnologia!
Non c’è nulla di male nel giocare a Trivial Pursuit con gli amici su Skype, o fare aperitivo con quattro gruppi separati, in collegamento da quattro piattaforme diverse davanti a uno schermo. Ho visto una ragazza festeggiare il proprio compleanno, con tanto di mise a tema, con tutti i suoi amici sparsi per l’Italia, con una combinazione di Skype + Zoom + Whatsapp. Dimostrando una certa nonchalance festaiola, per altro.
Il limbico deve continuare a farlo, perché è l’unico modo che ha per vivere bene questo momento.
In compenso deve evitare totalmente i drammi e i melodrammi, la TV del dolore, le fake news apocalittiche e i numeri fini a sé stessi. Questo è un tipo di intrattenimento che affascina molto questo genere di persone, ma è pericoloso e può trascinare in un vortice di commiserazione inutile.
Cosa fare se si convive con un limbico?
E se in casa si ha un limbico, cosa fare?
In questo caso è bene aiutarli a evitare tutti gli input negativi che arrivano da un certo tipo di informazione. Ci possono finire dentro con tutte le scarpe e convincersi di una fine imminente.
Contemporaneamente dedicate loro molta attenzione, più di quanta non facciate normalmente. Il rapporto umano per loro è essenziale: in questo momento ne sono privati e per aiutarli a sopportare questo vuoto, non possiamo che dedicare loro tempo e buoni sentimenti: una coccola e un abbraccio in più vi aiuteranno a tenerli sereni. Ci ricambieranno di cuore e tutto sommato la convivenza h24 potrebbe non risultare così difficile.
Il logico e il Coronavirus
Qui si apre un mondo, anzi se ne aprono diversi.
Il Coronavirus è un evento nuovo, eclatante, drammatico, importantissimo: tutto da studiare e indagare. Un terreno fertile per chi, come le persone di dominanza razionale, amano armarsi di dati e informazioni e scavare nelle profondità dei fatti per saperne tutto. Tutto.
Il logico saprà sentirsi meno solo di altri, durante questa strana routine da “reclusi”, perché amerà la compagnia di libri, approfondimenti, dati. Anzi, è probabile che sia l’unico a celebrare la clausura forzata perché ora, finalmente, non deve inventarsi scuse per restare in casa da solo con i suoi hobby. In questo momento storico sarà colui che studierà il Coronavirus e tutti i fenomeni che gli gravitano intorno, sarà colui che fa gli schemi riassuntivi di tutte le statistiche, i trend, e le fonti scientifiche.
Cosa dovrebbe fare un logico in questa condizione di emergenza?
Selezionare le fonti, prima di tutto.
Le fonti di informazione sull’emergenza Covid-19 sono una delle grandi criticità di questi giorni, perché ne fioriscono di pessime come funghi a ottobre. Il logico poco evoluto, selezionerà troppo sommariamente le informazioni mainstream e pretenderà comunque di saperne più degli altri. Questo è deleterio. 1+1= sempre 2 ma se le unità sono errate anche il risultato è errato. Quindi attenzione alle informazioni e i dati cari amici razionali, sceglietene diverse e complementari e fateci dei resoconti equilibrati!
Il secondo consiglio, per provare la strada dell’evoluzione, è apparentemente semplice: provare a rilassarsi.
Apparentemente semplice, perché un logico non è portato affatto a rilassarsi: opera, ricerca, studia e rimugina continuamente con lo scopo di tenere tutto sotto controllo. Questo è un momento perfetto, invece, per accettare di mollare il controllo e lasciarsi andare alla piacevolezza del quotidiano.
Cosa fare se si convive con un logico?
Ascoltare. Fare domande. Dare interesse.
Avranno moltissimi dati raccolti, opinioni più o meno consolidate, consigli, dati, previsioni. Voi date loro ascolto, fateli sentire comunque preparati. Se li volete aiutare a sentirsi utili, chiedete loro di farvi un excursus degli ultimi decreti o di riassumere le normative fiscali o di crearvi dei diagrammi per valutare i trend Covid-19 nel mondo. Si rinchiuderanno nella loro stanzino ed usciranno con meravigliose raccolte di info schematizzate.
Studiare la situazione è per loro il modo migliore per sopportarla: cercate di essere comprensivi.
Next Step: Usciremo a breve (sono speranzosa)
A casa dobbiamo restare, ma focalizziamo il cervello e i nostri stati d’animo ribaltando il mantra che ci ripetiamo da #iorestoacasa a #usciremoabreve che subito ci catapulta in una situazione piacevole di essere all’aperto, liberi, padroni dei nostri movimenti e scelte.
Rispettiamo le regole, armiamoci di pazienza, usiamo questo tempo per evolverci e ricordiamo che #usciremoabreve.
Ringraziamo il Covid-19 perché ci ha obbligato di ricordare che siamo parte di un ecosistema fatto di singolarità strettamente interconnesse. La nostra azione oggi ha un impatto esponenziale su tutti gli altri. E viceversa.
Cogliamo quindi questa occasione per imparare l’essenza stessa del senso civico e per riconoscere ed essere la versione migliore di noi stessi.
#usciremoabreve #andràtuttobene